Verso l’adorazione eucaristica 24 ore su 24

Il 28 agosto 1924, suor Giuseppina aveva confidato: "Non morirò finché non avrò visto il Santissimo Sacramento esposto giorno e notte. In questo, la sua aspettativa sarà soddisfatta: sarà il chicco di grano sepolto, in vista dei futuri raccolti [1]. .

Il 31 agosto 1924, il vescovo Barlassina, patriarca di Gerusalemme, consacrò solennemente la chiesa. Nel 1925, il Patriarca concesse una grazia singolare al santuario di Nostra Signora dell’Arca dell’Alleanza e alle Suore di San Giuseppe, che ne erano le fondatrici e custodi: fu dato il permesso di esporre il Santissimo Sacramento per due ore tre volte alla settimana. La presenza dell’Assistente generale, Madre Gonzaga, ha messo il sigillo della congregazione su questo orientamento eucaristico che si sarebbe sviluppato in seguito. Naturalmente, suor Giuseppina era felice, ma la sua speranza di vedere l’adorazione perpetua stabilita in questi luoghi stava diminuendo un po’ [2].

Ricordiamo che il 31 agosto è un giorno molto speciale. Dopo la prima guerra mondiale, in Belgio c’è stato un grande movimento per onorare in modo speciale la mediazione universale di Maria attraverso la festa di Maria Mediatrice di tutte le Grazie, il 31 agosto. Il Papa approvò un ufficio per questa festa e lo concesse a tutte le chiese che lo richiedevano.

Sul volantino che aveva realizzato nel 1924 per la consacrazione della basilica, suor Giuseppina aveva scritto

“Tutti gli amici di Dio saranno felici della consacrazione del nuovo santuario: glorificheranno con noi il Signore tre volte santo che vuole rinnovare la sua presenza e le sue grazie su questa cima benedetta.

Tutti gli amici di Gesù chiederanno la sua gloria nell’Ostia Santa.

Tutti gli amici della Beata Vergine esulteranno di gioia e d’ora in poi con maggiore amore invocheranno Maria con questo titolo onorevole: "Nostra Signora dell’Arca dell’Alleanza, prega per noi". Come la manna cadeva dall’antica Arca nel deserto come simbolo delle grazie divine, e le stesse benedizioni temporali riempivano coloro che sapevano onorare degnamente il Trono di Dio sulla terra, così la Beata Vergine Maria, Mediatrice della divina Alleanza, Mediatrice di tutte le grazie, vuole ora versare con le sue mani la nuova manna celeste e i tesori che ha la missione di dispensare. Soprattutto, vuole mostrare e dare Gesù a tutti”.

Continuiamo la nostra meditazione.

L’Arca dell’Alleanza conservava una parte di questa manna in una giara d’oro. Infatti, durante l’Esodo, il Signore diede al suo popolo la manna: "La raccoglievano ogni mattina, ciascuno secondo quello che poteva mangiare" (Es 16,21).

Nella sinagoga di Cafarnao, Gesù disse:
47 Amen, amen, / vi dico:

Chi crede in Me, / ha la vita per sempre!

48
Io [sono] Me / il pane della Vita!

49
I vostri padri mangiarono la manna nel deserto, / e morirono!

50
Questo è il pane / che è disceso dal cielo,

e da cui l’uomo mangia / e non muore più!

51
Io [sono] il pane della Vita, / disceso dal Cielo,

e se uno mangia di questo pane, / vive per sempre!

E il pane che io do / è il mio corpo!

Per la vita del mondo / io l’offro !” (Gv
6,47-51 dall’aramaico).

Venire all’adorazione eucaristica significa prepararsi o prolungare la comunione eucaristica e ricevere la Vita divina, ciascuno secondo ciò che può ricevere, la cui capacità di ricevere aumenta con fedeltà.

Se lo amiamo, ci nutre con il suo amore, il suo amore misericordioso. Se riflettiamo sugli eventi o sulle nostre azioni, egli ci nutre con la sua divina Sapienza.

Venire in questo luogo significa essere invitati a parlare al Signore dei propri successi, delle proprie gioie, dei propri dolori, dell’ambiente circostante, dei malati, delle difficoltà relazionali o lavorative, dei propri desideri. La Madonna dell’Arca dell’Alleanza, che conosce così bene le vie della santità e dell’amore, può insegnarvi a elevare spesso la mente e il cuore alla Trinità, a fissare su di lei la vostra attenzione rispettosa e affettuosa...

La consacrazione eucaristica ha trasformato il pane nella presenza reale di Gesù, ma il suo scopo è la trasformazione della nostra volontà umana nella sua volontà divina, in modo da partecipare alla sua vita divina, la sua vita che è per sempre, la vita del Dio vivente, che è Padre, Figlio e Spirito Santo. Nella sua volontà, se amate, Dio vi nutre del suo amore; se comprendete, vi nutre della sua sapienza. Possiamo pregare, ad esempio, con queste parole:

“O mio amato Gesù, mi hai fatto dono di tutto ciò che hai fatto e sofferto. Mi hai persino fatto il dono di te stesso istituendo questo sacramento dell’amore. Io faccio mio: il tuo lavoro, i tuoi passi, tutte le tue riparazioni, le tue sofferenze e tutto il tuo Amore. Mi immergo nella tua Divinità unita alla tua Umanità. Che la tua santità mi invada, che la tua potenza mi consacri, che l’immensità del tuo Amore mi sommerga in modo tale che nient’altro che Te possa vivere in me, e che io non sappia fare altro che lavorare con Te...”.

***

Mosè parlava con il Signore che si manifestò tra i due cherubini dell’Arca dell’Alleanza (Es 25,22) e “una volta uscito, riferiva agli Israeliti ciò che gli era stato ordinato. Gli Israeliti, guardando in faccia Mosè, vedevano che la pelle del suo viso era raggiante” (Es 34,34-35).

Nel deserto, per proteggere il popolo ebraico dai serpenti, Dio chiese a Mosè di innalzare un serpente di bronzo. Ma Gesù disse a Nicodemo, un membro importante del grande consiglio, :
“E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, / così sarà innalzato il Figlio dell’uomo",

Perché ogni uomo che crede in Lui / non perisca;

Ma che sia per lui / la vita che è per sempre.

Dio infatti non ha mandato il suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma per rendere vivo il mondo con le sue mani” (Gv 3,14-17).

Per guarire le persone nel nostro mondo di oggi, Gesù vuole essere innalzato nell’esposizione del Santissimo Sacramento come un sole radioso che dà vita al mondo. Elevato ed esposto nell’Ostia, Gesù attira a sé una moltitudine (Gv 12,32): noi che veniamo ad adorarlo e tutti coloro che gli presentiamo.

Il seggio della misericordia dell’Arca dell’Alleanza è il luogo per eccellenza del perdono e della benedizione. Gesù disse a sant’Antonio Maria Claret: “Forse sei triste o di cattivo umore? Raccontatemi in tutti i dettagli ciò che vi rattrista, ciò che vi ha offeso, ciò che ha ferito la vostra autostima, ciò che vi ha umiliato. Raccontatemi tutto e presto arriverete al punto di dirmi che perdonate tutto secondo il mio esempio, che dimenticate tutto. Come ricompensa, riceverete la mia consolante benedizione”.

Anche la novena a Cristo misericordioso rivelata a Santa Faustina può essere utilizzata come fonte di ispirazione. Riportiamo qui solo la preghiera del primo giorno:

“Oggi porta a Me tutta l’umanità, specialmente tutti i peccatori, e immergili nell’oceano della mia misericordia.
Così mi consolerai dall’amara tristezza in cui sono immerso per la perdita delle anime.

Decina della Coroncina della Divina Misericordia :

- Eterno Padre, ti offro il Corpo e il Sangue, l’Anima e la Divinità del tuo amato Figlio, Nostro Signore Gesù Cristo, in riparazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

- Per la sua dolorosa passione - Sii misericordioso con noi e con il mondo intero. (10 volte)”

Nel Tempio, l’Arca dell’Alleanza era collocata nel Santo dei Santi. L’unico Sommo Sacerdote entra nel Santo dei Santi - e solo una volta all’anno - per entrare in contatto con Dio e poi trasmettere la sua benedizione. Gli Ebrei scoprirono gradualmente che il Signore non era semplicemente il loro Dio - un Dio al di sopra di altri dei - ma IL Dio unico di tutta la creazione, il Creatore. La preghiera a questo Dio ha quindi una dimensione universale, al di là di ogni nazione o lingua. A Gerusalemme, da quel momento in poi, tutti i popoli si preoccuparono di ciò che stava accadendo.

Poiché Gesù è il Sommo Sacerdote (Eb 5) e gli apostoli esercitano un grande sacerdozio, l’adorazione eucaristica ha sempre una dimensione universale.
Quando intercedete per una persona sfortunata, pregate anche per tutte le persone sfortunate,

Quando pregate per la pace nel vostro Paese, pregate anche per la pace in tutti i Paesi,

Quando benedite Dio per la vita che avete ricevuto e per tutta la creazione, benedite a nome di tutti, da Adamo all’ultimo uomo.

 

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Il Santo dei Santi, l’Arca dell’Alleanza, è il luogo in cui Dio incontra l’uomo. In Gesù, questo incontro si spinge fino a un contatto, a una comunione. I santi imitavano l’insegnamento di Gesù, le guarigioni di Gesù, le sofferenze di Gesù, tutti cercavano la Santa Presenza di Dio. In questo santuario dell’Arca dell’Alleanza, siamo invitati ad andare al cuore del cuore, alle profondità del mistero di Cristo, per imitare l’unione della sua volontà umana con quella divina. Questa unione si ottiene attraverso un atto di intenzione e di attenzione che è frequente, persino permanente, come il respiro. E l’umanità ha anche la vocazione di unire l’intero universo creato a questa volontà divina attraverso atti di benedizione e di ringraziamento.

Il Creatore ha creato l’universo in un profluvio del suo amore divino, e come desidera essere riconosciuto! Il Deuteronomio ci insegna a ricordare tutto con cura: nulla deve essere omesso di tutto ciò che il Signore ha fatto dalla creazione fino ad oggi (Dt 32,6ss). Questo precetto ispira anche la nostra adorazione eucaristica.

Oggi possiamo ripercorrere con la mente tutto ciò che Dio ha creato e mantiene in vita e riconoscere che Dio ha disposto tutto per dirci del suo Amore e, in risposta, porre su ogni creatura il nostro “mio Dio, ti amo, ti benedico, ti adoro, ti ringrazio”.

Per le stelle, dolci e belle, “mio Dio, ti amo, ti benedico, ti adoro, ti ringrazio”. Per il sole, che fa maturare i frutti (datteri, angurie, ecc.), “Mio Dio, ti amo, ti benedico, ti adoro, ti ringrazio”. Per gli alberi la cui ombra ci rinfresca in estate: “Mio Dio, ti amo, ti benedico, ti adoro, ti ringrazio”. E così via.

Queste preghiere ci avvicinano alla santità di Dio e ci preparano alla divinizzazione dell’umanità e del cosmo, al completamento del piano del Creatore e all’ingresso nell’eternità.

L’Apocalisse si conclude con le parole di Gesù risorto:

“Io, Gesù, ho mandato il mio angelo, per testimoniare a voi queste cose riguardo alle Chiese. Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino” (Ap 22, 16).

“E lo Spirito e la sposa dissero: ‘Vieni!’ / E chi ascolta ripeta: ‘Vieni!’
E chi ha sete venga / e attinga gratuitamente l’acqua viva” (Ap 22,17 dall’aramaico).

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“La Santa Montagna diventerà un Tabor di gloria per Gesù nella Sua Ostia perennemente esposta e un Focolare d'Amore per il Suo Cuore Divino.
Da lì, le sue fiamme d'Amore si irradieranno in lungo e in largo in tutto il mondo. Certamente, tutti coloro che toccheranno questa Montagna come amici sentiranno qualcosa di questo fuoco divino che deve ardere su questa Vetta.
Chiediamo a tutti voi, cari amici di Dio, e a tutti voi, cari pellegrini in Terra Santa, di aiutarci a donare a Gesù, quanto prima, questo trionfo per la sua Ostia e questa consolazione per il suo Cuore»

(Lettera circolare di Suor Josephine, primo venerdì di febbraio 1920).

 


[1] Suzanne-Marie DURAND, Sœur Joséphine de Jérusalem, Éditions St Paul, 1974, p. 120
[2] Suzanne-Marie DURAND, op. cit. , p. 127